giovedì 31 luglio 2014

Far respirare l'anima


Secondo me è importante, almeno in estate, prendersi qualche giorno per se stessi, per la propria anima. 
Da qualche anno, sono solita andare in un convento (spesso sono andata ad Assisi, ai corsi per giovani che organizzano i francescani... esperienza che consiglio vivamente a chiunque!), per i corsi estivi organizzati. 
Quest'anno, invece, vado a trovare una mia amica in Emilia Romagna, anche lei in discernimento vocazionale, ed assieme andremo qualche giorno in un monastero. 
Sono molto emozionata e spaventata assieme: non so cosa faremo tutto il giorno e l'idea di stare lì 7 giorni non so, un po' mi spaventa. 
Saranno poche le occasioni in cui potremmo parlare tra noi, sicuramente non ci saranno né la televisione né internet (fortunatamente io ho il cellulare con connessione) però, non so, sono anche molto emozionata, perché generalmente, in un modo o nell'altro, queste esperienze mi fanno sempre bene. 

Diceva il santo Padre Benedetto XVI che i monasteri sono come polmoni per i cristiani e, effettivamente, se penso alla routine di ogni giorno, agli ultimi mesi di lavoro frenetico, devo ammettere che ho pensato molto poco ad ossigenare la mia anima, nonostante la meravigliosa esperienza in Israele. 

Generalmente, ci si aspetta sempre grandi cambiamenti da un momento all'altro, eventi più o meno grandiosi che dovrebbero capitare un po' come a San Paolo sulla via di Damasco ma non ci si preoccupa mai di mettersi in ascolto, prima. 
Quindi, quello che vorrei cercare di fare, è non preoccuparmi di cosa mangerò, se e dove dormirò e quante ore potrò parlare: vorrei mettermi solo in ascolto di Gesù, recuperare un po' il contatto con la mia anima. 

Lo scorso anno ho avuto la grazia di fare gli esercizi spirituali secondo il metodo di sant'Ignazio di Loyola presso le suore del Verbo Incarnato e lì, forse per la prima volta, ho sentito che la mia anima ha davvero una voce e che questa voce è cara a Dio e sempre viene ascoltata da Lui. 

Metto nelle sue mani e in quelle di Maria Santissima questo mio viaggio che, a tutti gli effetti (anche per le ore di treno che mi tocca fare)è un vero e proprio pellegrinaggio.

C'è anche un'altra attività che vorrei fare prima che questa estate finisca, ma ne parlerò al mio ritorno... 

E voi? State preparando una bombola di ossigeno per la vostra anima? 

Intanto... buon cammino! 

venerdì 11 luglio 2014

Loda, Sion, il tuo Dio

"Trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a  Lui gradito e perfetto". (Rm, 12,2)

Ci sono giorni in cui è facile, altri in cui è molto difficile, in cui il disegno di Dio appare oscuro, senza senso, imperscrutabile. 
Forse il problema, come al solito, è in quel verbo: trasformatevi
La trasformazione, di per sé, porta il cambiamento, la morte, quindi il dolore. Occorre avere fiducia in Dio e pensare che tutto quello che Lui permette è per il meglio e che non esiste giorno in cui non sia al nostro fianco, che non cammini con noi. 
Combattere contro l'insoddisfazione, contro l'idea che avevamo di noi stessi e lasciar fare a Lui: fidarsi contro ogni certezza che un giorno anche a noi, apparirà tutto chiaro e limpido. 

Come dice s. Benedetto da Norcia, di cui oggi ricordiamo la festa: "Parlare ed insegnare spetta al maestro, tacere ed ascoltare spetta al discepolo".


martedì 8 luglio 2014

Gerusalemme

Gerusalemme, basilica dell'Ascensione, interno

Dicono che quella in Terra Santa sia la madre di tutti i pellegrinaggi, che i posti sono incantevoli e che le emozioni sono stupende; dicono anche che un cristiano ci torna in media tre volte nella vita e che quando sei lì tutto appare bellissimo e non ci sono problemi. 

Dopo otto giorni passati in Terra Santa, posso dire che è tutto vero, ma che è anche tutto falso. 

Perché è un pellegrinaggio che non è fatto solo di emozioni, di sensazioni, di profumi, luoghi e colori ma è un cammino che si fa insieme ad una Persona.

Con Cristo sui passi di Cristo si ripercorrono le radici e le ragioni della nostra fede.

Ho avuto caldo fino a stare male, mi sono stancata fino al limite dell'immaginabile perché tanti e distanti sono i posti da visitare, ma rifarei tutto daccapo domani perché ho scoperto che lì c'è qualcosa, Qualcuno al quale appartengo, nonostante i miei limiti. 

E' la terra stessa, martoriata e spezzata, che ha gli stessi limiti dell'umanità: è una terra che piange, che soffre e che grida aiuto. 
La terra che Dio ha scelto, che ha fatto sua sposa, così come Cristo ha sposato l'umanità: e allora lì, a Gerusalemme, la città piangente e amata da Dio, ho detto di nuovo sì al Figlio, scoprendo ancora una volta che Lui ci ama esattamente come siamo e che, anzi, senza le nostre imperfezioni forse non ci amerebbe così. 

Di sicuro è proprio per tutto quello di noi che ci fa ribrezzo è venuto, si è incarnato lì, su quelle pietre ed ha creduto fortemente che la nostra anima, la nostra eternità valesse il Suo sangue, ci ha amato così pazzamente che sul Golgota ha deciso volontariamente di consegnarsi a quella umanità imperfetta e peccatrice che lo avrebbe messo in croce. 

Ringrazio Dio per avermi concesso la grandissima grazia di compiere questo pellegrinaggio, chiedo, se possibile di poterci tornare un giorno. 
Di certo, ogni volta che sentirò la Scrittura da oggi in poi, darò un volto ai luoghi ed alle persone e mi sembrerà di essere un passo più vicino a Lui. 

mercoledì 2 luglio 2014


Il mio canto per te (Tu sei prezioso per Dio)

Non aver paura sai sarò con te, 
quando il buio scende sarò lì perché, 
tu non abbia paura Io cammino insieme a 
te. Attraverserai tante difficoltà 
Verranno giorni in cui mi abbandonerai; io 
resterò con te 
Non ti lascerò, non ti abbandonerò. 
Tu sei prezioso agli occhi miei lascia che 
io cancelli tutto il male, il dolore che c’è 
in te, lasciati accarezzare, dalla mia 
mano che mai più ti lascerà. 
Non sarai mai solo sul sentiero che 
dall’eternità ho sognato per te; 
vorrei sussurrarti al cuore: 
“ti prego viaggia insieme a me”. 
Vorrei dirti che il mio amore è per te, 
è gratuito, immenso, grande più del ciel; tu 
sei prodigio, sono fiero di te. 


E' la prima scoperta sconvolgente che si possa fare incontrando Dio: che non siamo amati in massa, ma singolarmente, esattamente così come siamo. 
Era agosto di qualche anno fa e tante sono le lacrime che ho versato ascoltando questa canzone: perché stava parlando proprio al mio cuore, stava abbracciando una figlia ferita dicendole che la amava e che l'avrebbe amata sempre. 

Buon cammino!